Tutti i volumi che oggi sono gestiti dagli operatori privati potrebbero confluire tranquillamente nella rete di Poste italiane se ci fosse una chiara offerta di accesso a prezzi equi.
In questo modo non solo si andrebbe a contribuire a quello che è il vero costo del servizio universale, ma si andrebbero a ridare a Poste italiane quei volumi che corrispondono alla piena operatività della macchine installate presso gli hub.
Lo ha detto Emanuel Bonanni Segretario Generale di Assopostale nel corso di un’audizione alla Camera in commissione Trasporti nell’ambito dell’esame dello schema di contratto di programma 2020-2024 tra il Mise e Poste italiane spa.
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