Durante l’emergenza sanitaria, nel momento in cui tutti hanno compreso l’importanza del poter ricevere spedizioni all’indirizzo richiesto, nel minor tempo possibile, la logistica è tornata al centro del dibattito pubblico con l’appellativo di spina dorsale dell’Italia, ma in realtà la globalizzazione da un lato, ed i servizi di prossimità al cittadino dall’altro, da anni stavano trasformando il modus di fare logistica.
Questi fattori, coadiuvati con gli innesti della tecnologia più avanzata, hanno così generato nuove figure di operatori postali, tutti altamente specializzati in specifici servizi rientranti nella filiera del mercato postale e della logistica: sono i food delivery o i corrieri urbani di spesa al dettaglio che hanno originato l’ormai celebre figura del “rider”.
Si tratta di un’evoluzione importante per tutto il settore che origina nuova imprenditoria e nuova occupazione, dal quale passa un restyling in ottica green e sostenibile non solo della figura del corriere, ma anche delle città che diventano sempre più “smart cities”
L’attuale mancanza di una chiara regolamentazione in materia, più volte sollecitata da Assopostale nelle sedi opportune, ha così rinviato alla necessità di regolamentare un mercato emergente con un nuovo ccnl di categoria in grado di assorbire e gestire il cambiamento per il quale Assopostale, nella figura del Presidente Valterio Castelli, di Alessandro Del Frate e del Segretario Generale Emanuel Bonanni, ed il Sindacato CIU (Confederazione Italiana di Unione delle Professioni Intellettuali), nella figura del Presidente Gabriella Ancora e del Prof. Vitaliano Capicotto, hanno già siglato l’intesa sulle relazioni industriali.
Ed è qui che la tecnologia certificata blockchain (spiegata al link qui) potrebbe giocare un ruolo determinante per proiettare anche il mercato del lavoro in una nuova dimensione.
Un mercato imprenditoriale che dipende, essenzialmente, dal volume di merce movimentato quotidianamente, può offrire benefici a datori e dipendenti se nei contratti di categoria si introduce innanzitutto il concetto di “Flessibilità” , meglio ancora se garantito dalla certificazione delle ore lavorate.
E’ di recente attualità la notizia di un altro ccnl di categoria che introduce l’anomala figura del “dipendente-autonomo” per la quale è prevista una retribuzione lorda per ogni ora di lavoro effettivo, ma senza spiegare come si intende stimare il tempo necessario per effettuare una consegna.
Per Assopostale non è più il tempo dei trucchetti utili a mantenere in vita servizi di consegna venduti sottocosto, ed è per questo motivo che studia un CCNL in grado di reggersi sulla flessibilità del monte orario di lavoro per ciascun dipendente, con possibilità di certificare le ore effettivamente lavorate, magari attraverso l’utilizzo di tecnologia blockchain.
Potrebbe essere un passaggio significativo per tutto il settore postale, della logistica e delle consegne: innanzitutto l’introduzione di un costo orario adeguato alla qualità del servizio, la possibilità per le aziende di assumere personale non a tempo ma con un monte ore da suddividere nel tempo, magari rispolverando il concetto della banca delle ore con incluse indennità, tredicesima, quattordicesima, ferie e malattia, e la possibilità per i dipendenti di certificare con tecnologia blockchain (spiegata al link qui)le ore lavorate in azienda, entro i limiti consentiti ed in modalità flessibile sulla base dei volumi di merce da gestire, con la possibilità per gli stessi di accumulare più contratti a monte ore con diverse aziende.
Quelle illustrate sono idee attualmente in fase di studio, con le quali Assopostale e la CIU intende accompagnare il cambiamento di un mercato che annualmente esprime ancora un fatturato stimato superiore ai 180 miliardi di euro, e la tecnologia blockchain potrebbe certificare un accesso al mercato del lavoro in grado di valorizzare l’impegno delle parti, e di massimizzare la libertà dei lavoratori che potrebbero decidere come impegnare le ore di lavoro.
Fonte: https://affidaty.io/blog/it/2020/11/blockchain-applicata-ai-nuovi-ccnl-di-settore/